E' quanto emerge, in estrema sintesi, da un piccolo sondaggio informale - che ovviamente non ha pretese di scientificità statistica - sottoposto dal Consorzio Turistico Valle Isarco (www.valleisarco.info) a un rappresentativo campione di giornalisti del turismo.
La destinazione altoatesina, che nella sua offerta invernale annovera piccole ma attrezzate stazioni sciistiche a misura d'uomo (Plose e Maranza-Valles nel Dolomiti Superski, e poi Racines, Vipiteno-Monte Cavallo e Ladurns), ha voluto con questa piccola inchiesta provare a individuare i trend del turismo invernale in montagna nella stagione 2012-13.
Il tema 'più votato' sicuramente è stato "Attività non solo sci: slittino, sci alpinismo, racchette, escursioni a piedi ecc.", indicato dal 40% del campione. Molte preferenze, da circa il 30% degli intervistati, hanno avuto anche "Vacanze in strutture isolate immerse nella natura, sulla neve, o con diretto accesso alle piste da sci", "Rifugi e baite gourmet", "Servizi particolari e accurati per bambini". Il tema dei grandi caroselli sciistici con possibilità di 'viaggiare' da una valle all'altra tira sempre, a patto che i collegamenti non deturpino l'ambiente, siano razionali e soprattutto permettano di lasciare in albergo l'auto sfruttando invece proprio impianti di risalita o i mezzi pubblici.
"I grandi comprensori verosimilmente potranno registrare performance positive grazie al loro maggior appeal a prezzi tutto sommato non lontani dai quelli dei competitor più piccoli. I collegamenti tra diverse aree sono da incoraggiare perché permettono di valorizzare le singole aree in maniera importante. Il collegamento tra Maranza e Valles va nella direzione giusta", dice Andrea Greco, responsabile di Dovesciare.it.
Un giornalista su tre l'ha indicato come tema forte, specificando però di preferire località raggiungibili in treno e auspicando uno sviluppo 'tipo Svizzera' dei collegamenti treno+sci. Non tramonta nemmeno la voglia di benessere, e le località che sono più dotate di centri wellness in alberghi o impianti pubblici verranno certamente privilegiate: il 25% del campione ne è sicuro.
Fra le righe, comunque, e anche come segnalazione specifica, nelle opinioni aggiuntive di molti giornalisti di settore (e non) è venuto fuori il vero tema del giorno: la crisi economica. "La gente guarderà molto al rapporto qualità-prezzo. E come è successo questa estate, a soffrire sarà 'la via di mezzo' perché le strutture ad altissimo livello non conoscono crisi. Forse potrà capitare che località minori vengano riscoperte in quanto più economiche", dice Gloria Ciabattoni, del QN Quotidiano Nazionale (Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno).
Claudio Agostoni, nota voce di Radio Popolare e freelance nei principali magazine turistici, addirittura prevede "il nuovo appeal di stazioni sciistiche che sapranno mettere il prezzo del giornaliero (diventato ormai insostenibile per una famiglia) al centro della loro politica, perfino di quelle lontane ed 'esotiche' ma low cost sino ad oggi 'ingiustamente' trascurate come i monti Tatra in Polonia, e i Rodopi in Bulgaria..."
Concetti ribaditi con forza da Max Cassani de La Stampa e fra i fondatori del portale specializzato sci gratis.it "Mai come in questo momento la gente spende solo se risparmia, e va a caccia di offerte, sconti, occasioni...: prova ne siano i boom dei siti di social shopping, che stanno interessando in maniera massiccia proprio il settore del turismo".
D'altro canto Barbara Gojo (la nostra Zelda), specialista di montagna del quotidiano L'Adige, individua due tendenze ben precise divergenti, ma che alle volte si possono anche intersecare: "Da una parte la vacanza low cost intesa non come "svendita" ma al contrario apprezzamento per offerte più semplici e in linea con l'ambiente: ben vengano dunque passeggiate, ciaspolate, slittate al chiaro di luna, easy fondo, gara di pupazzi di neve, artisti del ghiaccio, concerti in luoghi suggestivi, riscoperta insomma della bellezza e dei valori costanti (la gente ha bisogno di conferme e rassicurazioni) che solo la montagna può dare. Dall'altra, la ricerca di poche eccellenze molto particolari, e anche costose, un po' per mantenere alto il profilo delle stazioni turistiche e un po' per accontentare le persone abbienti che comunque ci sono sempre in tempi di crisi: quindi spazio alle degustazioni verticali in alta quota, una notte in igloo superaccessoriato, vista delle stelle in carrozza stile anna karenina, ski safari con tutto pronto in ogni baita, cena gourmet sulle cabine di risalita e chi più ne ha ne metta".
C'è spazio dunque per tutto e il contrario di tutto nel turismo montano: diversi voti come prossimi trend hanno ottenuto (10-15% del campione) anche le voci " tecnologie applicate al turismo sciistico"," sviluppo delle stazioni sciistiche capaci di creare community attraverso i social network", "boom di freeride e sci alpinismo".
Tra i temi invece previsti in calo (con zero segnalazioni), invece, lo snowboard, e le discipline 'fun' o estreme (con i vari 'mezzi strani e bizzarri' per andare sulla neve, tipo snowbike), il lusso, la movida.
FABIO BOTTONELLI
(Leggi l'intervista a Fabio su

Messaggio vBulletin